“Sono l’amministratore unico della Rasotto Group Srl di Dueville, in provincia di Vicenza. Ho qui con me mia moglie e alcuni dei miei ragazzi, ho due figli e sono un uomo fortunato”.
Si presenta così Stefano Rasotto, rivolgendosi agli autoriparatori che riempiono la Sala Rossa al Service Day dov’è relatore del workshop ‘Prezzi e volumi più alti: gli spazi di manovra per le tariffe e per il canale flotta’.
Rasotto è a capo di una holding che conta un centinaio di dipendenti – distribuiti in Centro Servizi Auto Rasotto, Rasotto Flotte, Rasotto Carrelli Elevatori Srl – e chiuderà il 2019 con un fatturato di dieci milioni di euro, ma le sue prime parole non sono per i successi imprenditoriali quanto piuttosto per i valori che a quei successi lo hanno portato. “L’azienda”, dice infatti, “nasce nel 1963 come autofficina. Papà Orlando, classe 1930, che ripara motori da quando aveva 11 anni, mi ha insegnato due cose: regole e rispetto”.
Poi l’evoluzione. Nel 1984 l’officina delle origini diventa Officina Autorizzata Fiat. Sei anni dopo, finite le scuole e fatto il militare, si delinea la volontà del giovane Rasotto: “Non volevo fare il meccanico ma ho chiesto a papà di farsi da parte, lo ha fatto lasciandomi anche sbagliare. Volevo una sede più ampia per offrire nuovi servizi. Volevo posizionarmi tra il piccolo concessionario e l’officina”.
Il risultato, nel 1995, è Centro Servizi Auto Rasotto: officina autorizzata Fiat, carrozzeria, elettrauto, gommista, centro revisioni, vendita auto nuove e usate su tremila metri quadrati coperti e diecimila scoperti. “Avevo introdotto carrozzeria e gomme”, spiega, “ma per poter pagare i debiti ci servivano nuovi clienti. Mi proponevo ad aziende con flotte auto importanti come risolutore di qualunque problema legato alle auto. Il servizio era apprezzato, così apprezzato che un grosso imprenditore decide di affidarmi l’intera gestione del parco a patto che ripari anche i suoi carrelli elevatori. Erano 60! Ed ecco che nel 1999 nasce Carrelli Service, che nel 2004 diventa Rasotto Carrelli Elevatori Srl, azienda che fattura cinque milioni l’anno”.
Il noleggio a lungo termine si sta diffondendo come formula vincente, capace di soppiantare la proprietà. Prontissimo a fiutare il business, nel 2006 Stefano Rasotto compie la sua personalissima ‘marcia su Roma’ riuscendo a farsi ricevere dalle big del noleggio. Nel 2016 debutta sul mercato Rasotto Flotte, centro assistenza per auto e veicoli commerciali aziendali, punto di riferimento per le maggiori società NLT del Veneto, ma anche per le aziende private e la Pubblica Amministrazione.
Al loro servizio, “70 collaboratori, età media 34 anni, fra operatori di authority, accettatori, meccanici, carrozzieri, gommisti, driver, personale amministrativo. L’interlocutore”, sottolinea Rasotto, “deve essere sempre soddisfatto. Oltre alle cinque sedi vicine ai caselli autostradali, siamo reperibili h24, e garantiamo cortesia e gentilezza, competenza e trasparenza. Abbiamo un cliente che conosciamo e non vediamo mai e un utilizzatore che vediamo e che non paga”. Al 31 ottobre 2019 Rasotto Flotte conta 29.500 interventi effettuati e 21.590 telefonate gestite.
Negli ultimi quattro anni Rasotto ha investito 600mila euro in strutture, tecnologie, sistema gestionale, attrezzature, comunicazione (“abbiamo la nostra rivista, DRIVEandGO, siamo al quinto numero”); la formazione è costante e mirata per tutti i collaboratori di ciascuna area (“abbiamo fatto nascere Rasotto Academy per i nostri tecnici”); l’azienda sposa la filosofia del confronto tra operatori e sedi, della condivisione di procedure chiare e uguali per tutti, dell’ottimizzazione del servizio per un miglioramento continuo (“dico sempre ai miei collaboratori che loro hanno il mio portafoglio in mano”).
“Penso avrete capito”, chiosa Stefano Rasotto, “che per me la persona è centrale. Io ho un centinaio di persone che lavorano non per me ma con me. Ho compiuto 50 anni e le firme sul biglietto di auguri sono quelle della mia famiglia allaRgata. Ho fatto un colloquio con tutti i miei ragazzi e ho ribadito che andare a lavorare per lo stipendio e andare a lavorare sono due cose diverse. Voglio passione e amore”.